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Piano di Studi
Area Didattica

Organizzazione quadriennale del corso

Il percorso formativo si svolge attraverso aree di insegnamenti teorici, insegnamenti teorico-pratici, attività esercitative pratiche di supervisione e di tirocinio clinico:

Insegnamenti teorici 620
Insegnamenti caratterizzanti teorico pratici 330
Attività formativa pratica 120
Attività esercitative pratiche di supervisione 450
Tirocinio clinico 480
Totale Ministeriale 2000
Formazione personale professionale 120
Totale 2120

Articolazione del piano di studi teorici e teorico-pratici della Scuola:

Ripartizione annuale monte ore II° III° IV°
a.1. Insegnamenti di base discipline non cliniche 25 20 15 20
a.2. Insegnamenti di base discipline cliniche 55 50 60 60
b.1. Insegnamenti caratterizzanti teorico 75 80 80 80
b.2. Insegnamenti caratterizzanti teorico-pratici 80 90 80 80
b.2. Attività formativa pratica 45 30 25 20
c. Attività esercitative pratiche di supervisione 100 110 120 120
d. Tirocinio clinico 120 120 120 120
Totale Ministeriale 500 500 500 500
e. Formazione personale professionale 40 40 20 20
Totale 540 540 520 520

 

Insegnamenti teorici (a.1+a.2+b.1):

Gli insegnamenti teorici sono costituiti da: insegnamenti generali, approfondimenti specifici dell’indirizzo metodologico e teorico-culturale e confronti critici con alcuni dei principali indirizzi psicoterapeutici.

Insegnamenti caratterizzanti teorico-pratici (b.2):

La didattica clinica si svolge con modalità “in the group” con un docente che accompagna la narrazione e l’esperienzialità personale di ciascuno. L’esperienzialità in gruppo è quindi didattica personalizzata in quanto è rivolta al singolo allievo all’interno del contesto di gruppo. Essa è volta a promuovere, attraverso modalità esperienziali, capacità personali di attenzione, di consapevolezza e di elaborazione dei propri processi taciti ed espliciti (percettivi-cognitivi-affettivi e di significato) nel contesto relazionale.

Il lavoro si svolge fondamentalmente attraverso la condivisione di narrazioni personali connesse con l’area dei significati della formazione. Esse possono avere i caratteri dell’esperienza immediata così come quelli di storie passate.

Questi processi narrativi sono interconnessi con quelli di esperienzialità e di costruzione di senso e significato personali.
La didattica si svolge in parte con modalità di gruppo e in parte con modalità decentrate, ad es. in coppia o in sottogruppo.
L’acquisizione di capacità di riflessione e consapevolezza delle proprie modalità relazionali e il confronto con quelle degli altri allievi promuovono la crescita delle competenze personali relazionali con le loro caratteristiche di unicità e di analogia.

Obiettivi

  • sviluppare capacità di attenzione, ascolto e rispetto dell’altra persona nei diversi contesti esperienziali narrativi;
  • sviluppare capacità di empatia e di “teoria della mente”;
  • accrescere le capacità personali di conoscenza e di consapevolezza delle diverse modalità relazionali personali e interpersonali con le loro risorse e criticità;
  • aumentare sicurezza e proattività personali-professionali nella prospettiva di costruire relazioni terapeutiche efficaci;
  • imparare a cogliere le reti di significato e le salienze che emergono nei racconti con gli elementi di unicità e di universalità;
  • imparare a dare significato agli elementi taciti della propria personale esperienza e degli altri;
  • riflettere sulle proprie modalità relazionali e riconoscere la possibilità di modalità alternative rispetto ai processi automatici e validare l’emergenza di intenzionalità nuove.

Attività formative pratiche (b.2)

Le attività esercitative pratiche si riferiscono ad una serie di contesti e di apprendimenti esperienziali che costruiscono un insieme di conoscenze-competenze di base per la clinica terapeutica.

Le sequenze didattiche sono state scelte sulla base:

  • della loro frequenza e rilevanza in contesti clinici reali;
  • di una serie di competenze specifiche necessarie al terapeuta secondo il modello della Scuola.

Le attività formative-cliniche si svolgono in un contesto relazionale didattico che ne presentifica uno analogo relazionale professionale.

Il razionale di questa tipologia di attività didattica è promuovere l’attivazione dei sistemi del sé e acquisire maggiore consapevolezza del funzionamento dei sistemi a connessione intrinseca (orientamento/attenzione, percezione, operazionalità, salienza e modalità default).

Ciò consente agli allievi di conoscere meglio i propri processi cognitivi-affettivi automatici in contesti relazionali, di connetterli con una serie di situazioni attivanti e di apprendere e verificare nell’esperienza personale modalità di presenza, di stabilizzazione affettiva emergenti con possibilità di nuovi processi adattivi. L’attività pratica consente, inoltre, di confrontare le proprie modalità con quelle degli altri membri del gruppo.

La didattica promuove un’attenzione focalizzata su di sé e nello stesso momento sull’altro

Le azioni che costruiscono queste competenze sono:

  • accorgersi, riconoscere e validare le proprie modalità operative in diversi contesti relazionali;
  • ricercare gli elementi proattivi che attivano il cambiamento insieme con quelli avversivi che lo impediscono e farne esperienza attiva;
  • confrontare le proprie modalità con quelle di altri.

La didattica propone un ampio spettro di situazioni interpersonali che vanno da contesti non clinici ad altri segnatamente clinici.

L’attività esercitativa riguarda situazioni interattive di:

  • coppia
  • gruppo

Le modalità didattiche sono analoghe in entrambe le situazioni:

  • attivazione del lavoro esperienziale promosso dai trainer;
  • rielaborazione dei contenuti emersi in ciascun partecipante con il gruppo e con i trainer.

Attività esercitative pratiche di supervisione (c.)

L’attività di supervisione clinica è volta a connettere le conoscenze metodologiche del modello con l’esperienzialità clinica personale, chiarire le carenze rispetto ad uno standard di buona prassi terapeutica, incontrare le risorse personali e validare le criticità per ripararle.

Questa modalità didattica si svolge in parte in un contesto duale e in parte in contesto di gruppo con un didatta supervisore.

Nel contesto duale, ogni singolo allievo è seguito da un supervisore in relazione ad esperienze dirette di psicoterapia svolte o all’interno del tirocinio clinico o in attività cliniche proposte dalla Scuola.

A questo riguardo i diversi anni didattici prevedono un affiancamento in co-terapia per il primo biennio  e un’attività terapeutica diretta, sotto stretta supervisione, per il biennio successivo.

I lavori clinici supervisionati sono oggetto di valutazione negli esami di anno e nella prova finale.

La supervisione nel contesto di gruppo procede con analisi, discussioni, confronti ed elaborazioni di esperienze dirette di natura clinica-terapeutica nei contesti di tirocinio esterno.

L’allievo in formazione, che porta il tema-problema di natura clinica, è il protagonista della narrazione clinica a cui possono associarsi anche gli altri componenti del gruppo.

La persona in ruolo di supervisore segue una metodologia specifica, coerente con il modello clinico, di analisi e di elaborazione dell’esperienza clinica narrata. Essa è basata sulla validazione della narrazione clinica, sull’identificazione dei punti critici, sulla ricerca delle risorse alternative, sul sostegno per identificare modalità proattive rispetto alle sequenze emerse, sul monitoraggio delle sequenze per cui la persona costruisce ipotesi cliniche e terapeutiche.

Obiettivi:

  • acquisire una disposizione positiva alla verifica del proprio lavoro clinico terapeutico e al confronto e alla cooperazione con altri colleghi;
  • imparare a connettere le conoscenze metodologiche del modello teorico con l’esperienzialità vissuta nel ruolo clinico e con i propri sistemi di significato;
  • acquisire maggiore consapevolezza dei propri processi di dubbi, crisi ed errori;
  • imparare a validare le esperienze cliniche con caratteri di criticità;
  • imparare a tollerare crisi e blocchi del proprio lavoro terapeutico e superarli;
  • imparare a costruire modalità terapeutiche alternative proattive;
  • acquisire capacità di promozione e sostegno delle proprie competenze professionali;
  • imparare ad identificare i propri errori in relazione al modello e imparare ad elaborarli;
  • imparare dalle narrazioni e dalle esperienze cliniche di altri colleghi;
  • avere maggiore consapevolezza dei propri sistemi affettivi-cognitivi e delle proprie modalità relazionali professionali.

Tirocinio per la formazione psicoterapeutica all’esterno della Scuola (d.)

L’attività di tirocinio, richiamata dal Decreto Ministeriale n. 509/1998, è di particolare importanza perché è uno spazio personale di esperienza clinica diretta nella realtà della professione in contesti riconosciuti. Essa offre una serie di opportunità di apprendimenti clinici attraverso l’incontro con persone “pazienti” all’interno del contesto professionale.

Il contesto del tirocinio clinico consente, inoltre, di verificare l’efficacia dell’indirizzo metodologico e teorico-culturale della Scuola nelle varie tipologie di lavoro clinico e il confronto con colleghi di altri orientamenti su temi di salute, benessere, crisi, patologia e terapeuticità.

Il tirocinio è un’occasione di esperienza dei propri sistemi affettivi-motivazionali e di significato e della possibilità del loro cambiamento adattivo in contesti professionali diversi a fronte della domanda articolata dell’utenza a livello individuale, di coppia, di famiglia e di gruppo, anche in circostanze di emergenza. L’esperienza di apprendimento di modalità cliniche e diagnostiche si svolge in parallelo con una doppia linea di riflessione personalizzata sia con i supervisori delle sedi specifiche che con i supervisori della Scuola.

I tirocini si svolgono presso le strutture pubbliche e private, accreditate dal Ministero dell’Università e della Ricerca, convenzionate.

La Scuola garantisce la copertura assicurativa degli allievi e l’ottemperanza alle richieste dell’ente ospitante.

Conclusioni

In definitiva, la formazione si articola come una serie di percorsi integrati di apprendimento che promuovono lo sviluppo complessivo di abilità, personali e cliniche, necessarie per un buon livello di professionalità clinica-terapeutica. Essa è in linea, per coerenza scientifica e valoriale, con i principi clinici del modello, riferito, in questo ambito, alla persona in formazione.

Pertanto gli obiettivi formativi sono:

  • acquisire solide conoscenze degli studi interdisciplinari in riferimento ai processi adattivi-evolutivi, di crisi e di riparazione del sistema mente-cervello-corpo;
  • acquisire solide conoscenze delle basi epistemologiche e metodologiche del modello della Scuola;
  • acquisire solide conoscenze metodologiche dei processi diagnostici e terapeutici;
  • acquisire capacità critiche di confronto fra il modello della Scuola e altri rilevanti;
  • acquisire competenze teoriche e pratiche di clinica terapeutica nei differenti contesti professionali: individuale, di coppia, familiare, di gruppo e di emergenza;
  • acquisire capacità di costruire contesti collaborativi interprofessionali in ambiti specifici che promuovono terapeuticità.

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SPII

Scuola di Psicoterapia Integrativa Interdisciplinare
Sede didattica: Via Pratese 13, 50145 Firenze
Tel. +39 055 2692792
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